M 45 (Pleiadi)

Descrizione

Famosissimo ammasso aperto nella costellazione del Toro, facilmente visibile anche ad occhio nudo come un piccolo gruppo di stelle che richiamano, con scala minore, il Grande Carro nella costellazione dell’Orsa Maggiore. Noto fin dall’antichità come “le sette sorelle” o “le sette colombe”, è composto in realtà da circa un centinaio di stelle. Sebbene l’osservazione visuale non consenta di cogliere l’intricata nebulosità in cui è immerso, attraverso un binocolo rivela uno stupendo oggetto. Il telescopio, con il suo piccolo campo, rende male la sua visione, a meno di non utilizzare corte focali e il minore ingrandimento possibile. Paradossalmente, essendo il più luminoso oggetto del catalogo di Messier, la sua ripresa fotografica non è affatto banale: se da un lato la nebulosità azzurra tende a rivelarsi già con strumenti modesti e brevi tempi di esposizione, dall’altro risulta complesso giungere a un’immagine, morbida ed equilibrata, che mostri anche le delicate nubi grigio-brunastre sullo sfondo. Riprese ed eleborazione: Luca Bonardi (socio UAB)

 L’ammasso delle Pleiadi e nebulose diffuse che le circondano….Una meraviglia, fra i miei oggetti preferiti, pennellate cosmiche di un artista di tutto rispetto.
Somma di 235 scatti da 180″, quasi 12h totali, rigorosamente dal balconcino di casa … e con un cielo appena decente…

Dati tecnici

Filtri: ASI 533Mc Pro, ASI120MM mini + OAG
ES 102 Carbon + 0.8x flattener/reducer, Optolong L-Pro filter
HEQ5 belt and bearings modded
Programmi software: N.I.N.A. – AstropixelProcessor – Pixinsight – Photoshop
Tempi di ripresa: 235 x 180″ Lights
40x Darks
40x Flats/darkFlats

Descrizione

Basti pensare che la stella più luminosa, Alcione, è circa 95’000 volte più luminosa della stella arancione che costituisce la graziosa coppia bicroma al centro dell’ammasso, che a sua volta è circa 70 volte più luminosa del più tenue dettaglio visibile nell’immagine. Il problema della “compressione del range dinamico” è quindi l’elemento principale dietro alle diverse possibilità di elaborazione. La scelta più comune è quella di impiegare una forte compressione del range dinamico, con l’effetto di uniformare molto la luminosità della nebulosa e cancellare completamente gli aloni attorno alle stelle più brillanti; in questo caso si è invece optato per modulare questo effetto, in modo da preservare in parte gli aloni che emergerebbero con una semplice elaborazione lineare, per dare alla vista una percezione più vicina alla realtà fisica dell’oggetto Riprese ed elaborazioni di Andrea Soffiantini
Dati tecnici L: 32x300s, bin.1 – RGB: 10x300s cad., bin. 2 William Optics FLT-98 + SBIG ST-8300M
M 45 (Pleiadi) ultima modifica: 2020-11-15T22:21:34+00:00 da uabadmin